Quello che la montagna non mostra, è ciò che la montagna insegna.

montagna

2 agosto 2023, Francesca Sala 

C’è chi la paragona al posto dell’anima, chi alla sua espressione artistica, chi ad una specie di droga. C’è qualcosa di molto personale nel modo in cui ciascuno di noi vive la montagna, un universo dai mille significati, capace di far risuonare emozioni tanto diverse quanto più si riesce ad entrare in connessione con la sua dimensione più intima. E con noi stessi. 

Siamo andati alla ricerca di quello che la montagna non mostra, spingendoci oltre la vetta e ai suoi versanti scoscesi. Quello che abbiamo scoperto conversando con chi la vive sempre - tre aspiranti guide alpine e un istruttore CAI – è una dimensione fatta di emozioni, di valori e di preziosi insegnamenti, che fanno della montagna un’autentica maestra di vita. 

 IL CAMPO MAGNETICO DI RONCOBELLO 

Daniele Milesi - Istruttore Regionale di Sci Alpinismo

Fotografo - Silvano Rossi

Daniele è Istruttore CAI e ha una casa a Roncobello, comune in provincia di Bergamo di poco più di 400 anime; qui, ai lati della Val Brembana, è nata parte della sua famiglia e quella della sua compagna. Quando gli abbiamo chiesto cosa fosse per lui la montagna, l’ha definita come il luogo dove si sente molto più a casa di quanto non senta quella vera, in città. “Qualcuno di molto saggio -  che è il barista a cui tutti sono molto affezionati (ndr) -  dice che c’è un campo magnetico che porta lì tanti matti e che probabilmente costringe anche noi a ritornare sempre lì. È il posto dell’anima. E infatti i ricordi che ho della montagna non sono fotografici, ma più legati alle emozioni che ho provato”. Emozioni di stupore, di meraviglia e attimi di pura perfezione che generano dipendenza. “La montagna è qualcosa che invita all’abbuffata, non ti basta mai e diventa – come si dice classicamente - una droga. È una dimensione che vivi per tutta la settimana, che progetti per tutta la settimana, con l’idea di rincontrarti con qualcosa che ad un certo punto, in maniera quasi miracolosa, accade e diventa bello, diventa perfetto. Un’overdose di bellezza, che il lunedì guardi il collega in ufficio e dici: non sai cosa ti perdi”.

Daniele Milesi - Istruttore Regionale di Sci Alpinismo - Orobie Bergamasche

UN RAPPORTO ONESTO, UNA PASSIONE TOTALIZZANTE 

Andrea Bormida - Aspirante Guida Alpina

Aspirante Guida Alpina del Collegio Lombardia, Andrea vive la montagna sin da bambino, insieme ai suoi genitori e agli amici di famiglia. Uno dei suoi primissimi ricordi parla del desiderio di raggiungere la vetta, per scoprire cosa ci fosse al di là. “Sono sempre stato un po’ nomade: ho vissuto a Torino, poi in Svizzera, ora in Lombardia; ecco, la passione per la montagna ti dà  l’occasione di assecondare questo lato, di portartela dietro”. Gli abbiamo chiesto cosa fosse per lui la fatica. “È il prezzo da pagare. È un rapporto onesto, quello con la montagna. Devi dare qualcosa anche tu, devi mettere anche tu qualcosa sul piatto. A volte non è a buon prezzo, ma ti ripaga sempre: ti costa la fatica, ti costa la sveglia, il tempo, anche sacrificare degli affetti. È una cosa egoistica…alla fine, si va in montagna per se stessi, perché ti fa stare bene. Come quella volta, in cima al Monte Bianco, all’una di pomeriggio, seduto sui miei sci, non un filo di vento: stavo proprio bene”. Quella di Andrea è una passione totalizzante: capisce di averne bisogno, come avesse una dipendenza.   

Andrea Bormida - Aspirante Guida Alpina - Milano

UNA SCELTA  DI LIBERTÀ 

Giacomo Regallo - Aspirante Guida Alpina

“Sono qui per scelta, non perché ci sono nato o perché non ho un’alternativa su dove andare”. È una dichiarazione di libertà quella di Giacomo, che decide di allontanarsi dal contesto cittadino per vivere in Valtellina e, contestualmente, dall’idea di vivere con meno. “La montagna è una maestra di vita sotto diversi aspetti: potrà sembrare banale, però ti insegna a non dare nulla per scontato. Ti rendi conto di essere in un qualcosa che è più grande di te, che non sempre puoi controllare”.  Amante dell’arrampicata, ci ha parlato dell’aspetto ludico di salire in cima ad una parete che non porta a niente, cosa che secondo lui riassume in maniera perfetta quello che è l’alpinismo e l’andare in montagna: “La rubo come citazione: è la conquista dell’inutile. Facciamo una cosa che è totalmente inutile per certi aspetti, ma fondamentale per progredire come individuo e come società ”. Il suo rapporto con la fatica? “Amore e odio, del tipo che quando la stai facendo ti maledici e ti chiedi «chi te lo ha fatto fare?!». Poi quando torni te ne dimentichi, sei soddisfatto. È uno stile di vita, per Giacomo, che ha fatto della sua passione il suo lavoro.  “L’alpinismo ti condiziona totalmente e condiziona tutti gli aspetti della tua vita. Per me è come entrare in una bolla, da disordinato nella vita di tutti i giorni a ordinatissimo. E poi è terapeutica: non sarei davvero contento senza lo stato di tranquillità e distensione in cui mi pone”.

Giacomo Regallo - Aspirante Guida Alpina - Valtellina

ALLA RICERCA DELLO STATO DI GRAZIA

Raffaele Tangari - Aspirante Guida Alpina

Trasferitosi da Segrate a Morbegno, anche Raffaele è aspirante Guida Alpina. Quando gli si chiede se ha un posto del cuore tra tutti quelli che ha esplorato, risponde che la sua casa è l’emozione che prova in montagna. “Non è il luogo che mi lega, ma l’emozione e la passione. È la mia espressione artistica, qualcosa di cui non posso fare a meno: uno stato di calma, di concentrazione e di tensione positiva, che mi permette di staccare la testa e di condividere; condividere con il mio compagno di cordata, con le persone che sto accompagnando e con me stesso. La montagna ti mette alla prova: devi prendere delle decisioni e sei tu con te stesso, non c’è nessun’altro, e lì scopri davvero come sei fatto. La montagna ti mette a nudo”. E se l’essere paziente, motivato e sincero sono i piccoli, grandi insegnamenti che ha fatto propri, parete dopo parete, è il senso di libertà assoluta che la montagna regala che ha innescato l’eterna  scintilla: “I valori e gli stati mentali che si vivono in montagna, la gestione delle persone e di te stesso, sono diversi da quelli nella vita di tutti i giorni. Sei come un guerriero, responsabile di quello che fai e di tutte le tue scelte”. E poi c’è il sogno: la ricerca continua dello stato di grazia, la totale sintonia tra mente e corpo, alla scoperta sempre più profonda di se stessi.   

Raffaele Tangari - Aspirante Guida Alpina - Valtellina