Prepararsi a un’escursione: cosa metto nello zaino? Guida all’attrezzatura fondamentale per un’escursione giornaliera

Prepararsi a un’escursione: cosa metto nello zaino? Guida all’attrezzatura fondamentale per un’escursione giornaliera

23 aprile 2024, a cura di Cecilia Mariani

È ufficialmente primavera anche se, mentre scrivo questo articolo, in quota continua a nevicare. Ma il calore del sole e i primi fiori sugli alberi sono un richiamo inevitabile: è tempo di escursioni, è tempo di preparare lo zaino. Quello che può sembrare un compito all’apparenza semplice non va invece sottovalutato, perché da quello che metteremo nello zaino dipenderà la riuscita (o meno) della nostra escursione. Per preparare lo zaino perfetto ci vogliono pratica ed esperienza, e i consigli di chi lo zaino lo fa per lavoro. Se volete sapere i trucchi del mestiere leggete qui.

1.Lo zaino e le scarpe

Ma facciamo un passo indietro e partiamo dalle basi, e cioè dalle cose che non vanno nello zaino, come ad esempio lo zaino stesso. Per un’escursione giornaliera, di solito, porteremo uno zaino fra i 20 e i 30 litri, abbastanza capiente da portare tutto ciò di cui avremo bisogno. E questo può variare a seconda dell’escursione, della sua lunghezza, del tempo atmosferico, del tipo di pranzo che abbiamo in programma (rifugio o pranzo al sacco), eccetera. L’importante è che ci stia dentro tutto, senza cose appese all’esterno, l’incubo di ogni guida.

Passiamo alle scarpe, forse la cosa più importante per la riuscita di un’escursione. Ma come si fa a sceglierle? Ce ne sono di mille tipi: alte, basse, mid, da corsa, rigide, belle e brutte. Di base, il mio consiglio è di scegliere un paio di scarpe con un minimo di supporto alla caviglia se si è alle prime armi e non si è particolarmente abituati a camminare su terreni sconnessi. Altrimenti, per chi preferisce, le scarpe basse vanno benissimo. Il modello scelto dipende molto dalle preferenze personali e da quello a cui siamo abituati. Il mio consiglio è sempre quello di visitare un negozio specifico e fare due chiacchiere coi commessi, così da togliersi ogni dubbio. Ah, e non bisogna dimenticarsi delle calze, quelle fatte apposta per il trekking.

2.L’abbigliamento

Parola d’ordine: vestirsi a strati. La famosa cipolla a cui alludevano sempre i nostri genitori quando ci portavano a sciare da piccoli. Ebbene sì, la stessa regola vale anche in estate. Cerco di sintetizzare: i diversi strati funzionano gli uni con gli altri per allontanare il sudore prodotto durante l’escursione verso l’esterno, tenendoci così allo stesso tempo asciutti e caldi. Il primo strato è fondamentale, è quello a contatto con la pelle e di conseguenza il primo responsabile di questo lavoro di allontanamento, ed è importante che sia costruito con un materiale che asciuga in fretta. Il secondo strato può essere un classico pile, oppure un piumino leggero (o un piumino sintetico), e il suo ruolo sarà quello di mantenere il calore generato dal nostro corpo. Il terzo strato sarà invece quello che ci protegge dagli elementi atmosferici, e cioè pioggia e vento, e sarà quindi impermeabile e antivento. Stessa regola vale per i pantaloni. È consigliabile poi portarsi dietro qualche strato in più di scorta, non si sa mai.

 

3. Il primo soccorso

La sicurezza prima di tutto. Il kit di primo soccorso è quella cosa che sta in fondo allo zaino e non si usa mai. Si potrebbe pensare che sia inutile, ma non è affatto così, perché quella volta che serve davvero può salvarci la vita. Dalle vesciche alle ferite più serie, fino alle fratture, è importante avere con sé il necessario per gestire gli infortuni più comuni in montagna. Non tutti gli infortuni, infatti, devono per forza risultare in un’evacuazione da parte del soccorso alpino, che sia a piedi o in elicottero. Certe volte, se si ha con sé l’attrezzatura giusta, ce la si può cavare anche da soli. E quando invece è necessario chiamare i soccorsi, si può gestire la situazione mentre si aspetta.

Non serve molto. Cerotti e tape di vario tipo per le vesciche, qualche benda per le fratture, garze e steristrip per le ferite da taglio più profonde. Queste sono le cose che uso più spesso, soprattutto coi clienti. Poi non dovrebbe mai mancare un telo termico e magari qualche handwarmer, così come un antidolorifico e qualche medicina di uso comune. Per finire, guanti in lattice, forbici, e qualsiasi altra cosa per l’automedicazione, se sappiamo di averne bisogno.

4. L’orientamento “Ma tanto ci sono i cartelli”.

È vero, sulle Alpi ci sono i cartelli e la segnaletica del CAI, ma per me è impensabile andare in montagna senza avere un minimo di conoscenza dell’ambiente che andremo ad attraversare e del percorso che seguiremo. La cartina serve tanto per la pianificazione quanto durante l’escursione stessa e saperla leggere anche in maniera “superficiale” è utile per svariati motivi. Ci dà informazioni sui sentieri, sul terreno, sui corsi d’acqua e sui rifugi, e ci aiuta ad avere un’immagine allargata della zona che andremo a esplorare. Ci aiuta a capire dove siamo, insomma.

Fondamentali per l’orientamento e alla portata di tutti sono le app di cartografia e GPS disponibili per qualsiasi smartphone. Outdooractive, Komoot, Alltrails, Fatmap, Swissmaps sono solo alcune delle app disponibili. Ce ne sono davvero moltissime e hanno tutte funzioni simili: mappe che si possono scaricare ed essere utilizzate anche offline, geolocalizzazione per sapere il punto preciso in cui ci si trova e la possibilità di pianificare e seguire un itinerario.

Altro gadget innovativo e a mio avviso irrinunciabile è il Garmin InReach, un dispositivo GPS con la possibilità di comunicazione satellitare tramite messaggi e SOS. L’apparecchio in sé non è troppo costoso ma è necessario un abbonamento mensile per poter usufruire dei servizi. Oltre ad avere tutte le funzionalità di un apparecchio GPS offre la possibilità di inviare un SOS in caso di emergenza, in grado di allertare i soccorsi e fornire loro la posizione precisa in cui ci si trova. Inoltre è possibile comunicare tramite SMS con chiunque e in qualsiasi momento, direttamente dall’apparecchio oppure tramite l’app Garmin.

 

5. La lampada frontale

Insieme al kit di primo soccorso, alla bussola e all’InReach, la lampada frontale è un’altra di quelle cose che non tolgo mai dallo zaino. La maggior parte delle volte non la uso ma se, per qualsiasi motivo, dovessi fare tardi e tornare con il buio, la frontale sarebbe indispensabile. È molto meglio che usare la torcia del telefono non solo perché lascia libere le mani, ma anche perché permette di risparmiare l’importantissima batteria del telefono, che potrebbe servirci per chiamare i soccorsi o per aiutarci nell’orientamento.

6. Guanti, cappello, buff

Guanti, cappello di lana e buff sempre, anche d’estate. Lo sapevi che in condizioni atmosferiche considerate “standard” la temperatura si abbassa di 6,5°C per ogni 1000 metri di dislivello? Si chiama gradiente termico verticale. Praticamente, salire di quota è come viaggiare verso nord, la temperatura si abbassa e anche un giorno molto caldo a valle può essere fresco in quota. Meglio essere preparati.

7. La protezione solare

Al contrario, se con la quota si abbassa la temperatura, aumentano invece le radiazioni ultraviolette ed è quindi molto importante proteggersi dal sole. La crema solare è d’obbligo, così come un cappellino per proteggere la testa e gli occhiali. Sempre più spesso c’è chi preferisce coprirsi direttamente con magliette a maniche lunghe, le cosiddette sun-shirts, ed evitare così la crema. Entrambi metodi validi, a voi la scelta.

8. Acqua e cibo

Da ultimo, bere e mangiare. Mai e poi mai partire senza acqua o senza cibo, anche se l’escursione è corta, anche se c’è il rifugio. La regola in montagna è che “non si sa mai”, e un litro d’acqua e qualche snack non pesano poi così tanto. Ovviamente riportare a valle tutti i rifiuti, compresi quelli organici, sempre.

Ecco fatto, con questi piccoli consigli sarete prontissimi alla prima escursione della stagione. Sta a ognuno poi decidere esattamente cosa portare e come organizzarsi, ma l’esperienza aiuta in questo. Qui sotto troverete una lista di cose essenziali, comprese alcune cose di cui non ho parlato nel mio articolo. Si può modificare a seconda delle proprie necessità e utilizzare per preparare lo zaino. Io senza lista mi dimenticherei metà delle cose. Voilà.

COSA METTO NELLO ZAINO?

- Zaino

- Scarponi o scarpe

- Calze da trekking

- Bastoncini da trekking

- Primo strato (maglietta a maniche corte o lunghe)

- Secondo strato (pile o piumino leggero)

- Pantaloni o pantaloncini da trekking

- Giacca e pantaloni impermeabili

- Vestiti extra

- Cappello di lana

- Guanti

- Buff

- Cappellino da sole

- Occhiali da sole

- Crema solare

- Kit di primo soccorso (cerotti per le vesciche, garze e cerotti, bende, telo termico) - Lampada frontale

- Cartina

- Bussola

- GPS

- InReach

- Acqua e cibo